La Corte di cassazione, con la sentenza n. 22179 del 3 settembre 2008, ha respinto il ricorso di un commercialista contro l’ufficio imposte che aveva rettificato i suoi redditi in seguito ad un’indagine della Guardia di Finanza condotta con il coinvolgimento dei clienti dello studio ai quali era stato posto un questionario. Dunque, sono ammessi nei controlli i dati extracontabili ed è legittimo l’accertamento induttivo basato sul controllo incrociato fra i dati extracontabili raccolti e quelli dei conti correnti bancari del professionista.
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