Contratto simulato, i notai rischiano il concorso di reati

Pubblicato il 09 ottobre 2008
Con sentenza n. 38338 dell'8 ottobre 2008, la Corte di cassazione ha accolto il ricorso di una signora che si era costituita parte civile in un procedimento penale a carico di un notaio in quanto questi aveva redatto una atto simulato a danno della ricorrente; in particolare, era emerso che il notaio aveva redatto una finta permuta al fine di vendere un immobile confinante con quello della signora sul quale questa aveva un diritto di prelazione. Mentre in primo grado il professionista era stato condannato per falso ideologico ed abuso d'ufficio, la Corte d'appello aveva ritenuto che il reato di abuso d'ufficio dovesse essere assorbito in quello di falso. Da qui il giudizio in Cassazione per il riconoscimento del concorso tra i reati. La decisione dei giudici di legittimità muove dal presupposto che i reati commessi dal notaio siano due, in quanto due i beni giuridici calpestati: il falso ideologico mira a garantire la genuinità dell'atto pubblico, l'abuso d'ufficio l'imparzialità e l'affidabilità del pubblico ufficiale.
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