Contrasto al terrorismo: misure di prevenzione e nuove figure di reato

Pubblicato il 11 febbraio 2015 Nella seduta del 10 febbraio 2015, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge riguardante misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale.

Lo schema di decreto interviene, in ambito penale, con un aggiornamento delle condotte terroristiche perseguibili e degli strumenti di prevenzione.

In particolare, viene introdotta una nuova figura di reato che punisce, con la reclusione da tre a sei anni, chi organizza, finanzia e propaganda viaggi per commettere condotte terroristiche; prevista la punibilità di chi venga reclutato con finalità di terrorismo anche fuori dai casi di partecipazione ad associazioni criminali operanti con le medesime finalità nonché, sul modello francese, di chi si “auto-addestra alle tecniche terroristiche.

Il testo del provvedimento interviene impartendo anche specifiche sanzioni, di tipo penale ed amministrativo, in caso di violazioni degli obblighi in materia di controllo della circolazione dei cosiddetti “precursori di esplosivi” che possono essere impiegati per costruire ordigni con materiali di uso comune.

Misure preventive per il contrasto al terrorismo

Tra gli strumenti di prevenzione si segnala la possibilità di applicare la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza ai potenziali “foreign fighters”; l'applicazione dell'obbligo di soggiorno e con facoltà di ritiro del passaporto ai soggetti indiziati di terrorismo; l'introduzione di una figura di reato a carico di chi contravviene agli obblighi conseguenti al ritiro del passaporto e alle altre misure cautelari disposti durante il procedimento di prevenzione.

Il decreto contempla anche l'aggiornamento degli strumenti di contrasto al terrorismo rispetto all'utilizzazione della rete internet per fini di proselitismo e agevolazione di gruppi terroristici.

Si prevedono, così, aggravamenti delle pene stabilite per i delitti di apologia e di istigazione al terrorismo commessi attraverso strumenti telematici; la possibilità di ordinare agli internet provider di inibire l'accesso ai siti utilizzati per commettere reati con finalità di terrorismo, l'interdizione dell'accesso ai relativi domini internet.
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