Conto in rosso, ricavi in nero

Pubblicato il 16 novembre 2017

In tema di accertamento induttivo del reddito di impresa ai sensi del D.p.r. n. 600/1973 art. 39 e del D.p.r. n. 633/1972 art. 54, la sussistenza di un saldo negativo di cassa - implicando che le voci di spesa siano di entità superiore a quelle degli introiti registrati - oltre a costituire un’anomalia contabile, fa presumere l’esistenza di ricavi non contabilizzati in misura almeno pari al disavanzo.

Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, Sezione tributaria civile, accogliendo con rinvio il ricorso dell’agenzia delle Entrate, avverso la pronuncia con cui la Ctr aveva annullato un accertamento fiscale nei confronti di una ditta individuale, per la rettifica del reddito d’impresa.

La chiusura in “rosso” del conto di cassa – affermano dunque gli Ermellini con ordinanza n. 27041 del 15 novembre 2017 – denota sostanzialmente, senza alcuna forzatura logica, l’omessa contabilizzazione di ulteriori ricavi, che siano almeno equivalenti al disavanzo. Sicché, il saldo negativo può essere contestato dal Fisco senza necessità di ulteriori prove.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Direttiva sulla sostenibilità: ambito di applicazione e decorrenze

21/11/2024

Obbligo di rendicontazione di sostenibilità: a chi si rivolge

21/11/2024

Legge di Bilancio 2025: premi e fringe benefit tra conferme e novità

21/11/2024

Regime di transito doganale. L'adeguamento delle procedure slitta a gennaio 2025

21/11/2024

Legge di Bilancio 2025: premi di produttività e fringe benefit

21/11/2024

Codice della strada: sì definitivo alla Riforma, è legge

21/11/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy