Il 17 e 18 maggio prossimi si riunirà a Roma (presso il Crowne Plaza Rome – St Peter’s) l’assemblea dei consigli provinciali dei consulenti del lavoro. All’ordine del giorno la riforma del titolo di studio, quella della previdenza di categoria, la proposta di modifiche dei regolamenti dei consigli provinciali e del codice deontologico. I dirigenti dei 103 consigli provinciali avranno perciò finalmente occasione di confrontarsi sulla legge istitutiva della professione, la n. 12 del 1979. L’obiettivo della laurea triennale o quinquennale obbligatoria – riconducibile agli insegnamenti delle facoltà di giurisprudenza, economia, scienze politiche ovvero al diploma universitario o alla laurea triennale in consulente del lavoro o, ancora, quadriennale in giurisprudenza, scienze economiche e commerciali o scienze politiche - è stato già raggiunto con la pubblicazione, su “Gazzetta Ufficiale” n. 84 dell’11 aprile, della legge n. 46/2007, che ha convertito il dl 10/2007, recante disposizioni volte a dare attuazione a obblighi comunitari e internazionali. Così, l’iscrizione nel registro dei praticanti è possibile unicamente ai soggetti che siano in possesso dei citati titoli di studio.
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