“Rischio di amnistia sul market abuse”. Così tuona il commissario Consob, Giuseppe Maria Berruti, in audizione dinanzi alle Commissioni riunite Giustizia e Finanze nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 596/2014 relativo agli abusi di mercato, che abroga la direttiva 2003/6/CE e le direttive 2003/124/CE, 2003/125/CE e 2004/72/CE.
Il provvedimento adegua la normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento MAR, già in vigore dal 3 luglio 2016, non già alle disposizioni della MAD 2, poiché l’apposita delega legislativa per la riforma degli abusi di mercato, conferita dal Parlamento con la legge di delegazione del 2014, è rimasta inattuata.
Il nodo è il salvataggio del doppio binario, amministrativo (Consob) e penale (il tribunale), e l'obbligo per l'autorità giudiziaria e la Commissione di considerare, al momento di decidere sulle sanzioni di competenza, le misure sanzionatorie già inflitte, con l’esecuzione delle sanzioni, penali o amministrative, solo per l'eccedente quella già eseguita o scontata.
Si potrebbe dover rimettere mano su tutti i procedimenti penali pendenti nei confronti di soggetti già sanzionati in via amministrativa dalla Consob - la Consob interviene temporalmente prima dei giudici - per illeciti di abuso di mercato, perché: “Se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le posteriori sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile”, spiega il presidente Berruti.
Due le criticità: l’affidamento alla Commissione stessa di un potere/dovere di prendere in considerazione, a scomputo, delle misure penali inflitte, quando il ruolo di Consob è di regolatore del mercato; mentre discorso diverso va fatto e le criticità si azzerano se l’autorità chiamata in causa è quella giudiziaria.
Altro pericolo la legittimazione del “forum shopping” da parte dei sospetti: scegliere secondo convenienza, in virtù del doppio binario e dell’obbligo per un’autorità di tenere conto di quanto deciso dall’altra.
E indica due direttrici che possono guidare alla ricerca di un equilibrio delle tutele:
1) il provvedimento della amministrazione nella sua funzione oltre che sanzionatoria del caso concreto, anche regolatrice del fenomeno attuale nel mercato;
2) la Giurisdizione come riserva ultima dello Stato per il carattere esclusivamente afflittivo e disincentivante.
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