Confisca doppia all'imprenditore

Pubblicato il 21 aprile 2009
E' stato confermato dalla Cassazione, con sentenza n. 16725 di ieri, un maxisequestro nei confronti degli amministratori di due finanziarie pugliesi coinvolte in un'indagine di corruzione politica e traffici illeciti. Anche se il denaro bloccato dalle autorità a uno dei due era sufficiente a coprire il profitto del reato di cui erano accusati, tale circostanza non ha reso salvi i conti dell'altro dal sequestro in quanto, come precisato dalla Corte di legittimità, “il prezzo o il profitto del reato non è suscettibile di essere sostituito dal tantundem offerto da un soggetto terzo o da un soggetto coobligato posto che l'indicato carattere sanzionatorio della confisca impedisce che il supposto autore del reato possa in alcun modo avvantaggiarsene o comunque, beneficiare del pretium celeris, approfittando del fatto che altri abbia offerto una somma equivalente”.
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