Condannato il datore che minaccia il licenziamento per pagare di meno i dipendenti

Pubblicato il 05 gennaio 2010
E' stata confermata da parte della Cassazione – sentenza n. 48868 del 21 dicembre 2009 – una condanna per estorsione pronunciata dai giudici di merito nei confronti di un datore di lavoro che, minacciando di licenziamento di alcune dipendenti, li aveva costretti ad accettare una retribuzione mensile inferiore a quella pattuita. Secondo la Corte di legittimità, ciò che rileva, ai fini del concretizzarsi della minaccia, è “il proposito perseguito dal soggetto agente, inteso a conseguire un ingiusto profitto con altrui danno, nonché l'idoneità del mezzo adoperato alla coartazione della capacità di autodeterminazione del soggetto agente”.
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