Condannato comandante Schettino a sedici anni di reclusione
Pubblicato il 12 febbraio 2015
Il Tribunale di Grosseto, con sentenza di ieri 11 febbraio 2015, ha condannato il
comandante Francesco Schettino, implicato nel naufragio della nave Concordia,
a sedici anni di reclusione ed un mese di arresto, di cui dieci anni per
omicidio plurimo colposo, cinque anni per
disastro colposo ed un anno per
abbandono di persone minori ed incapaci, oltre all’arresto.
Si è così al momento conclusa la nota vicenda relativa all’incidente occorso nei pressi dell’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012, in cui hanno perso la vita, tra membri dell’equipaggio e passeggieri, ben 32 persone.
Totalmente soddisfatti della pronuncia, si sono detti i P.M., sebbene avessero richiesto per il comandante ventisei anni di reclusione, comprensivi delle aggravanti – non riconosciute – del naufragio colposo e della colpa cosciente per gli omicidi colposi.
Né ha trovato accoglimento la richiesta di custodia cautelare in carcere, stante l’insussistenza del pericolo di fuga.
Schettino è stato tuttavia interdetto legalmente per tutta la durata della pena, interdetto dai pubblici uffici nonché dalla professione di comandante per cinque anni.
Con la medesima sentenza, sono state poi quantificate le somme che Schettino è tenuto a risarcire alle numerose parti civili costituitesi, nonché ai superstiti del disastro ed ai familiari delle vittime.