Condanna penale per maltrattamento di cani

Pubblicato il 08 luglio 2011 La Terza sezione penale di Cassazione, con la sentenza n. 26368 del 6 luglio2011, ha dichiarato l'inammissibilità del ricorso presentato da un uomo avverso la decisione con cui i giudici di merito lo avevano condannato per il reato di maltrattamento di animali in conseguenza del fatto che lo stesso deteneva tre cani in condizioni incompatibili con le loro caratteristiche, tali da cagionare loro lesioni. Nel dettaglio, i cani erano legati con delle catene molto corte e tenuti in un ambiente contaminato dalla presenza di rifiuti.

La Corte di legittimità, in particolare, ha ritenuto coerente e immune da vizi la motivazione contenuta nella sentenza impugnata, ai sensi della quale era da escludere che nel caso in esame ricorresse la necessità richiamata dalla norma “rientrando in tale nozione lo stato di necessità ex art. 54 c.p. nonché ogni altra situazione che induca al maltrattamento dell'animale per evitare un pericolo imminente o per impedire l'aggravamento di un danno alla persona o ai beni". E nella specie, le temporanee menomate condizioni di salute del ricorrente non erano tali da poter configurare detto stato di necessità.
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