Conciliazione, standard comuni

Pubblicato il 16 aprile 2009

Il Coordinamento della conciliazione forense si è riunito in assemblea a Milano, presso la sede dell'Ordine degli avvocati locale, per fissare le linee guida della propria azione. Hanno partecipato all'appuntamento tutti i soci fondatori e, in particolare, gli organismi di conciliazione forense di Firenze, Milano, Monza, Nocera Inferiore e Perugia, gli ordini degli avvocati di Bolzano, Latina, Pordenone, Venezia, Verona, nonché l'Unione triveneta dei consigli degli ordini degli avvocati e l'Associazione italiana dei giovani avvocati; inoltre, sono stati ammessi a soci anche la Camera di conciliazione di Roma e gli ordini degli avvocati di Rovereto, Spoleto, Tivoli, Trento, Ferrara, Pesaro e Varese. Nel corso dell'incontro, sono stati stabiliti gli standard formativi e di aggiornamento degli avvocati che saranno chiamati a operare come conciliatori, i limiti di anzianità di iscrizione e le possibilità per i giovani professionisti di esercitare per gli organismi forensi. Fissati anche i criteri di sospensione degli avvocati con sanzioni disciplinari superiori all'avvertimento. I partecipanti hanno poi deliberato la redazione, a cura dello stesso coordinamento, di un vademecum per l'istituzione e la messa in opera di un organismo di conciliazione forense che sia d'aiuto per tutti gli ordini che vogliano intraprendere iniziative in questo senso. In merito al disegno di legge 1441-bis, attualmente all'esame della Camera, e che contiene anche una delega in tema di conciliazione (art. 61), l'assemblea ha approvato una mozione sulle modalità di introduzione dei tentativi di conciliazione. Deliberata, in proposito, anche l'organizzazione di una tavola rotonda da tenersi a Roma, non appena la riforma sarà stata approvata, per sollecitare il dibattito sull'attuazione della delega.

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