Compenso avvocati. Il Regolamento del ministero
Pubblicato il 03 ottobre 2013
Il regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense trasmesso, il 1° ottobre 2013, dal ministero della Giustizia al Consiglio di Stato e al Consiglio nazionale forense per i prescritti pareri, condivide, con la proposta parametri del Cnf, l'impianto relativo alla ripartizione per materia anche se – sottolinea il sottosegretario del Dicastero, Cosimo Maria Ferri – sono state apportate alcune modifiche per armonizzare i parametri degli avvocati a quelli delle altre professioni, fermo restando il principio dell'abolizione delle tariffe.
Così, si segnala che è stata conservata la ripartizione del testo del provvedimento in due capi, uno relativo alle controversie in materia giudiziale civile-amministrativa-tributaria e uno per le controversie penali. E' poi previsto anche un capo autonomo relativo all'attività stragiudiziale. Rispetto alla proposta presentata dal Cnf, inoltre, si è operata una semplificazione e riduzione del numero degli articoli.
Con particolare riferimento al capo relativo alle controversie civili si evidenzia il venir meno della fase della post decisione ritenuto una duplicazione rispetto a quello previsto per la fase esecutiva.
Per quel che concerne gli importi, in linea generale è stato riconosciuto un incremento rispetto al regolamento attualmente vigente, incremento che risulta comunque inferiore a quello proposto dal Cnf.
Da ultimo, si segnala che la conciliazione giudiziale o la transazione della controversia porteranno ad una liquidazione del compenso aumentata sino a un quarto rispetto a quello altrimenti liquidabile per la fase decisionale. Per contro, l'adozione da parte dell'avvocato di condotte abusive nel corso del processo tali da impedire di definire la controversia in tempi ragionevoli avrà incidenza negativa ai fini della liquidazione del compenso.
Il regolamento, oltre che ai pareri del Consiglio di Stato e al Consiglio nazionale forense, verrà sottoposto anche a quelli delle commissioni di Camera e Senato.