Si riaffaccia il Consiglio nazionale dei commercialisti per tornare alla richiesta di proroga dei versamenti. Manca liquidità ai contribuenti, gli studi professionali sono carichi di lavoro per l’incessante assistenza ad imprese, lavoratori e famiglie guidati, dopo la ripresa dal lockdown e la conseguente riapertura delle attività economiche, nell’adozione di misure efficaci per affrontare la crisi e nel districarsi tra le numerose novità normative introdotte dai molti decreti sull’emergenza.
Motivazioni che hanno spinto il presidente Miani a scrivere al presidente del Consiglio dei Ministri, Conte, e al ministro dell’Economia, Gualtieri, per il rinvio al 30 settembre: “essendo ormai imminente la scadenza del prossimo 20 luglio si rinnova formalmente e come urgente priorità di tutti gli oltre 118 mila iscritti al nostro Ordine professionale la richiesta di proroga al 30 settembre del termine per i versamenti relativi alle dichiarazioni dei redditi e dell’IRAP 2020”. Da annunciare, peraltro, ufficialmente “con il massimo anticipo possibile … risolvendosi altrimenti in un ingiustificato “premio” ad esclusivo vantaggio dei contribuenti meno rispettosi delle scadenze”.
Gli adempimenti che Miani chiama “straordinari” di questo intenso periodo, che la categoria ha dovuto assicurare nella propria “funzione sociale”, con essi le “limitazioni lavorative per dipendenti e collaboratori degli studi professionali derivanti dalle misure anti-contagio", hanno “inevitabilmente sottratto il tempo necessario per la predisposizione delle dichiarazioni e per determinare gli importi dei versamenti dei saldi 2019 e dei primi acconti 2020 relativi alle imposte sui redditi e all’IRAP (in quest’ultimo caso, per i soli soggetti non esclusi da tali versamenti ai sensi dell’articolo 24 del decreto-legge n. 34 del 2020)”.
Un differimento al 30 settembre risulta pertanto necessario.
Frattanto, Assosoftware acclude la sua interpretazione rispetto allo slittamento temporale chiesto dai commercialisti: "i termini prorogati ai fini delle imposte sui redditi siano estensibili anche al versamento del saldo Iva 2019, qualora il medesimo sia versato entro i termini di versamento delle imposte a saldo secondo quanto previsto dall'articolo del Dpr 542/1999". Ancora: "il versamento dell'Iva a saldo potrebbe rientrare nell’ambito dei versamenti sospesi per effetto dell’emergenza da Covid-19 ed essere effettuato entro il prossimo 16 settembre (con eventuale rateizzazione in 4 rate mensili)".
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".