Commercialisti, impossibile la clausola sulle polizze per le sanzioni da visto
Pubblicato il 14 febbraio 2015
Con una missiva al direttore dell’agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi,
il coordinamento sindacale unitario dei commercialisti (ADC, AIDC, ANC, ANDIC, UNAGRACO, UNGDCEC, UNICO) chiede se – alla luce del Dlgs semplificazioni - è da considerare adeguata, ai fini del visto di conformità relativo ai modelli Iva, Irap e Unico, la
polizza di responsabilità civile professionale con massimale minimo obbligatorio di tre milioni, ma priva della clausola di estensione della copertura assicurativa al rischio di sanzioni dirette al professionista.
Il Dlgs
175/2014, infatti, prevede oltre all'aumento di massimale, l'introduzione nel contratto di assicurazione di una clausola che estende la copertura anche per le sanzioni irrogate direttamente nei confronti del professionista.
Il problema, però, è che
sussiste per la tipologia di assicurazione in argomento, un vincolo di “non assicurabilità” per le sanzioni dirette, come evidenziato dall'IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni).
Intanto,
Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili, si dice
moderatamente soddisfatto della decisione dell'Agenzia delle Entrate di accogliere la richiesta Cndcec di poter presentare entro il 9 marzo solo i dati che devono effettivamente confluire nella dichiarazione precomplilata. Si ricorda che l'Agenzia, in merito, ha diffuso il comunicato stampa del
12 febbraio 2015 in cui ha chiarito che non ci saranno sanzioni per le Certificazioni Uniche inviate oltre il 9 marzo 2015 che riguardano redditi non dichiarabili nel modello 730.