I benefici di una cultura orientata all’inclusione e alla parità di genere sono visti come fattori di crescita ormai da molte aziende, consapevoli dei vantaggi che ciò comporta in termini di miglioramento della propria immagine e della stessa produttività.
Tra le imprese che sono riuscite a instaurare un clima di parità e inclusione, i profitti sono infatti superiori alla media, vi è un più alto tasso di innovazione e una migliore capacità di gestire i processi decisionali.
Si tratta di una via che ormai si è intrapresa anche a livello legislativo ad esempio con la legge 21 febbraio 2024, n. 15, il cui articolo 7 reca princìpi e criteri direttivi per l'esercizio della delega per il recepimento della direttiva (UE) 2023/970 recante misure contro il gender pay gap (si veda a tale proposito l’articolo “Gender pay gap: in Gazzetta la legge di delegazione europea”).
In tale contesto, il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato il 6 novembre 2023 un avviso per ottenere contributi concessi in forma di servizi di assistenza tecnica e accompagnamento alla certificazione della parità di genere, erogati alle aziende dagli organismi di certificazione accreditati.
Le aziende hanno tempo fino al 28 marzo 2024 per presentare le domande (ce ne siamo occupati a suo tempo nell’articolo “Contributi a Pmi per certificazione della parità di genere”): diamo dunque uno sguardo di insieme sulla certificazione della parità di genere e sui benefici che ne derivano.
Si tratta di un intervento del Pnrr di cui è titolare il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, volto ad incentivare l’adozione di policy da parte delle imprese che riducano il divario di genere per la crescita professionale delle donne.
Disciplinato dalla legge n. 162/2021 e dalla legge n. 234/2021, il Sistema di certificazione della parità di genere ha l’ulteriore obiettivo di assicurare una maggiore qualità del lavoro femminile, riducendo il gender pay gap e aumentando le opportunità di crescita in azienda attraverso anche una maggiore tutela della maternità.
L’introduzione di questo nuovo Sistema di certificazione è agevolata con contributi a valere sui finanziamenti Next Generation EU del PNRR per le piccole e medie imprese e microimprese, destinati ai servizi di assistenza tecnica e di accompagnamento alla certificazione e alla copertura dei costi.
Si tratta, nello specifico, di 2500 euro per l’assistenza tecnica e accompagnamento alla certificazione e di 12.500 euro, sotto forma di servizi erogati dagli organismi di certificazione iscritti nell’apposito elenco.
Per monitorare il Sistema di certificazione della parità di genere, con il decreto del 5 aprile 2022 è stato istituito, presso il Dipartimento per le pari opportunità, il Tavolo di lavoro permanente sulla certificazione di genere, composto da rappresentanti del Dipartimento per le pari opportunità, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero dello sviluppo economico, da consigliere e dei consiglieri di parità, da componenti designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori e da esperti con competenze specifiche sulle politiche di genere.
Possono beneficiare dei contributi le imprese che alla data di presentazione della domanda, pena l’inammissibilità della stessa, presentino i seguenti requisiti:
Per promuovere l’adozione della certificazione della parità di genere da parte delle imprese, il Sistema prevede un principio di premialità che si realizza con l’introduzione di vari meccanismi di incentivazione.
Innanzitutto, in base all’art. 5, comma 2, della legge 5 novembre 2021 n. 162, le aziende private in possesso della certificazione della parità di genere in applicazione della prassi UNI/PdR 125:2022 rilasciata da un organismo di certificazione accreditato fruiscono di un esonero dal versamento dell’1% dei complessivi contributi previdenziali a proprio carico, nel limite massimo di 50.000 euro annui.
La definizione delle modalità attuative della decontribuzione per le imprese certificate è regolata dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro con delega per le pari opportunità adottato il 20 ottobre 2022.
Inoltre, alle medesime aziende è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.
Infine, con l’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici (art. 108, comma 7 del decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36), le amministrazioni aggiudicatrici indicano nei loro avvisi un maggiore punteggio legato al possesso della certificazione di genere; l’art 106 comma 8 prevede per tutte le tipologie di contratto una diminuzione della garanzia del 20%, cumulabile con tutte le altre riduzioni previste dalla legge, in caso di possesso di certificazioni attestanti specifiche qualità, tra le quali rientra anche la certificazione della parità di genere.
La certificazione, che ha validità triennale con monitoraggio annuale, è rilasciata dagli organismi accreditati presso Accredia che operano sulla base della prassi UNI/PdR 125:2022 pubblicata il 16 marzo 2022 da UNI - Ente italiano di normazione.
Viene prevista l’adozione di specifici indicatori, Key Performance Indicator, in relazione a 6 aree di valutazione che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:
Ad ogni area è assegnato un peso percentuale che va da un minimo complessivo del 60%, necessario per determinare l’accesso alla certificazione, ad un massimo del 100%.
I contributi sono concessi con procedimento a sportello aperto dal 6 dicembre 2023, in base all’ordine cronologico di presentazione della domanda, fino alle ore 16 del 28 marzo 2024.
La domanda deve essere presentata tramite la piattaforma informatica disponibile sul sito web del Dipartimento per le pari opportunità, corredata da:
Le domande sono valutate sulla base dei seguenti criteri:
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".