È stato inviato ieri alla “Gazzetta Ufficiale”, il decreto interministeriale Lavoro-Economia che recepisce le indicazioni già contenute nella Finanziaria 2007 e ridefinisce i parametri per la revisione dei bilanci tecnici delle Casse di previdenza professionali. Il decreto prevede che, ai fini della garanzia della stabilità, il bilancio tecnico sia portato a 30 anni, mentre la proiezione dei dati per un periodo di 50 anni rimane solo come strumento di monitoraggio e controllo interno. Inoltre, le scelte delle ipotesi demografiche e macroeconomiche, da parte degli Enti previdenziali professionali, devono essere fatte in linea con il tasso di sviluppo dell’occupazione complessiva e della produttività media del lavoro a livello nazionale. Infine, dovrà essere mantenuto costante il rapporto tra volume d’affari ai fini Iva e il reddito professionale imponibile e le probabilità di morte dovranno essere aggiornate tenendo conto dell’aumento della speranza di vita media e non dovranno essere inferiori alle previsioni sulla popolazione elaborate dall’Istat. Secondo l’Adepp, l’associazione che riunisce le Casse di previdenza professionali, questi criteri risultano troppo penalizzanti.
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