l’Associazione degli Enti Previdenziali Privati (AdEPP) ha pubblicato, il 12 dicembre 2023, il XIII rapporto annuale sulla previdenza privata.
Il documento analizza il sistema e l’evoluzione della previdenza privata in un contesto in cui è evidente il calo della natalità e l’“inverno demografico”, l’instabilità economica, sociale e occupazionale, il progressivo invecchiamento della popolazione, le nuove tecnologie e l’Intelligenza artificiale, la concorrenza globale, gli insufficienti investimenti nella formazione e nelle competenze, il crollo delle iscrizioni alle Università e il mercato del lavoro sempre meno attrattivo in un Paese “exit only”.
Dalle Casse dei Professionisti oltre 2.650.000.000 euro sono stati versati allo Stato di cui:
Di seguito si illustrano le variazioni assolute negli investimenti:
Negli ultimi sette anni, il Patrimonio delle Casse di Previdenza ha registrato una crescita costante passando da circa 65,6 miliardi di euro nell’anno 2013 a circa 104 miliardi di euro alla fine dell’anno 2022.
È stato registrato un aumento degli iscritti attivi dell’1,43%. Nello specifico, l’ultimo dato annuale riporta un totale di 1.611.840 iscritti attivi di cui:
Per quanto riguarda l’età degli iscritti si è notevolmente modificata nell’arco degli ultimi 18 anni: gli under 40 rappresentavano, nel 2005, quasi il 41% del totale degli iscritti, scendendo a circa 27,1 punti percentuali nel 2022.
La classe d’età più popolata è quella compresa tra i 50 ed i 60 anni, di seguito la classe d’età tra i 40 ed i 50 anni. Più del 50% degli iscritti alle Casse ha una età compresa tra 40 e 60 anni.
Negli ultimi 17 anni si è registrato un aumento della percentuale di donne iscritte.
Ancora, però, è evidente il divario salariale, infatti si sottolinea una maggiore differenza tra reddito e fatturato nei professionisti uomini rispetto alle colleghe donne. La differenza di reddito pari a circa il 45%.
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Fino a 30 anni |
Tra i 30 e 40 anni |
Tra i 40 e 50 anni |
Tra i 50 e 60 anni |
Tra i 60 e i 70 anni |
Oltre i 70 anni |
Donne |
14.089 euro |
20.603 euro |
28.208 euro |
36.120 euro |
36.478 euro |
27.258 euro |
Uomini |
18.062 euro |
34.084 euro |
51.239 euro |
63.063 euro |
57.155 euro |
39.772 euro |
Media |
15.923 euro |
26.934 euro |
40.512 euro |
53.434 euro |
52.489 euro |
38.347 euro |
Tali differenze derivano da cause molteplici che riguardano dimensioni individuali, familiari, collettive e sociali.
Secondo l’analisi, il reddito nominale dei liberi professionisti è aumentato negli ultimi 17 anni del 20,17%, invece il reddito reale, deflazionato con IPCA, è sceso di circa l’8%.
I dati evidenziano una crescita dei redditi 2021/2022 del 15,87%, il valore però sconta il confronto con i redditi del periodo Covid. Inoltre, il documento ha dimostrato che gli iscritti under 40 guadagnano meno della metà dei loro colleghi over 50.
Le Casse si impegnano a prevedere i bisogni e rispondere in maniera più rapida alle necessità degli iscritti,
per tale motivo, stanno implementando ulteriori e nuove forme di aiuto, sostegno, sviluppo e promozione della libera professione. Accanto alle misure di welfare tradizionale (indennità di maternità e paternità, rimborso delle spese sostenute per la frequenza dell’asilo nido e della scuola per l’infanzia, le borse di studio a favore dei figli studenti ecc) si prevedono ulteriori forme tra cui:
Il numero delle prestazioni previdenziali e assistenziali è aumentato del 77%. Sono in totale 691 mila le prestazioni erogate.
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