Le novità introdotte dal decreto Bersani in materia di accertamento dei valori degli immobili oggetto di trasferimento complicano la preparazione delle pratiche di compravendita e impongono l’adozione di comportamenti e precauzioni completamente nuovi rispetto al passato. Di seguito i cambiamenti più rilevanti.
Il trasferimento di qualsiasi bene immobile (casa, ufficio, negozio, opificio, terreno) è suscettibile di azione di accertamento da parte dell’agenzia delle Entrate. Fanno eccezione solo le compravendite in cui si applica il sistema del “prezzo-valore” e cioè quelle che abbiano a oggetto abitazioni e che siano stipulate tra persone fisiche che non agiscono quali titolari di partita Iva.
In sede di rettifica della dichiarazione annuale Iva, il Fisco può imputare al contribuente un maggior fatturato in dipendenza del maggior valore degli immobili venduti, determinato secondo il criterio del cosiddetto “valore normale”.
Per i trasferimenti immobiliari soggetti a Iva e finanziati con mutui fondiari o finanziamenti bancari, il valore normale del bene trasferito non può essere inferiore all’ammontare del mutuo o finanziamento erogato.
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