Cancellazione dalla Cassa forense e diritto alla restituzione dei contributi. Occorre una specifica manifestazione di volontà
Pubblicato il 15 luglio 2013
Alla intervenuta cancellazione a domanda dalla Cassa nazionale di previdenza forense non consegue automaticamente il diritto alla restituzione dei contributi versati ma non sufficienti ad ottenere il trattamento pensionistico, in presenza delle previste condizioni; occorre, a tal fine, una specifica manifestazione di volontà che può essere ravvisata, ad esempio, nell'opposizione alla cartella esattoriale,
“incompatibile con l'intenzione di avvalersi dei benefici connessi alla previdenza forense e di voler corrispondere e stabilizzare i contributi richiesti”.
E' quanto sottolineato dalla Corte di cassazione, Sezione Lavoro, nel testo della
sentenza n. 16096 depositata il 25 giugno 2013.