Bonus Mezzogiorno. Beni traslati, chiarimenti dall’Agenzia

Pubblicato il 03 aprile 2019

Arrivano chiarimenti dall’Agenzia delle entrate sul credito di imposta per investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno. Nello specifico, sulla corretta individuazione delle modalità di utilizzo del bonus in caso di effettuazione degli investimenti in un’annualità successiva rispetto a quella programmata.

In caso di rettifica del piano di investimento, il contribuente deve darne puntuale comunicazione all’Agenzia delle entrate.

Il bonus Sud complessivamente fruibile in compensazione, per l’anno in cui si attuano gli investimenti, sarà pari alla somma di quello inizialmente previsto per i periodi “bucati” e di quello programmato per l’ultimo anno.

È quanto spiegato dall’Agenzia nella risoluzione n. 39/E del 2 aprile 2019.

Gli investimenti traslati

Nel caso in argomento, investimenti inizialmente previsti nel 2017 e 2018 ma effettuati nel 2019, il contribuente è tenuto a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’avvenuta rettifica del piano di investimento, indicando che gli investimenti originariamente dichiarati per l’anno 2017 e 2018 sono stati traslati nell’anno 2019.

Il credito di imposta complessivo per l’anno 2019 sarà, quindi, pari alla somma di quello inizialmente previsto per gli anni 2017 e 2018 nonché di quello programmato per il 2019.

Ovviamente, il contribuente non potrà utilizzare tale credito in compensazione, esponendo nel modello F24, quali anni di riferimento, gli anni 2017 e 2018, ma dovrà indicare l’anno 2019 e attendere, a seguito della presentazione dell’istanza di rettifica, di ricevere la relativa ricevuta da parte dell’Agenzia.

L’Agenzia delle entrate ricorda che il Bonus Mezzogiorno - c.d. bonus Sud, articolo 1, commi da 98 a 108, legge 208/2015 - è regolato dalle circolari 34/2016 e 12/2017 e dal provvedimento 14 aprile 2017, con il modello e le relative istruzioni, per la presentazione, in via telematica, delle richieste di autorizzazione alla fruizione del credito d’imposta, che può essere utilizzato anche per la rinuncia a una precedente richiesta o per la rettifica di una comunicazione già inviata.

Nel modello di comunicazione, il potenziale beneficiario della misura espone la cadenza temporale dell’investimento programmato, con indicazione dell’ammontare delle somme investite e del relativo credito di imposta.

L’Agenzia delle entrate, sulla base della completezza dei dati esposti nel modello, rilascia in via telematica, per ogni comunicazione presentata, apposita ricevuta attestante la fruibilità o meno del credito d’imposta.

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