Black list, chiesta una proroga per l’invio alle Entrate

Pubblicato il 16 luglio 2010 Già Rete imprese – artigiani, commercianti e Pmi – aveva avanzato la richiesta di slittamento dell’improponibile data del 31 agosto 2010 per il primo adempimento dell’obbligo di comunicare alle Entrate le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione, nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in paesi cosiddetti black list (ex decreto 40/2010) per le operazioni mensili superiori ai 50 mila euro. Ma anche i dottori commercialisti e gli esperti contabili, per voce del presidente Siciliotti, da sempre contrari alla collocazione di qualsiasi scadenza a ridosso dei periodi di sospensione feriale, chiedono un ripensamento sulla scadenza.

La questione nasce proprio dal fatto che le aziende, per far fronte alla crisi produttiva, sono propense a chiudere anticipatamente per ferie. Quindi, i tempi sono in realtà accorciati in alcuni casi anche di un mese. Altro motivo di disappunto è che, soprattutto per la circostanza descritta dei tempi stretti, l’agenzia delle Entrate non si decide a sciogliere, con documenti di prassi, i molti nodi che intralciano la compilazione del modello. Si tratta di incertezze in merito alle difficoltà di individuare i paesi black list, data la coesistenza di due elenchi nel Dm 4 maggio 1999 e nel Dm 21 novembre 2001, che presentano divergenze di considerazione dei paesi a fiscalità privilegiata. Inoltre, sui dati anagrafici di clienti e fornitori devono essere indicati quelli delle persone fisiche, tuttavia nella maggioranza dei casi le imprese vengono individuate con la ditta e non con il nome del titolare.

Una buona data per l’invio sarebbe stata indicata al Fisco da parte di vari operatori che trovano confacente quella del 31 ottobre 2010, data di avvio dell’adempimento per i contribuenti obbligati all’invio trimestrale. Appare confacente in quanto l’Amministrazione dovrebbe comunque aspettare quei dati per procedere al monitoraggio sulle frodi Iva.
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