Befera “dà i numeri”

Pubblicato il 30 marzo 2012 Il recupero dell’evasione fiscale giunge sino a 12,7 miliardi, il 15,5 per cento in più rispetto al 2010.

Le somme incassate dall’attività di accertamento e di liquidazione delle dichiarazioni sono oggi al 24,2 per cento in più rispetto all’anno precedente. Ne sono protagonisti gli accertamenti sintetici, le indagini finanziarie, i controlli sui crediti Iva, le task force del Fisco per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali e alle frodi (rispettivamente, Ucifi e Uffici antifrode).

Ed infatti rispondono al numero di 36.390 gli accertamenti con determinazione sintetica del reddito eseguiti nel 2011 (il 20 per cento in più rispetto all'anno precedente), per una maggiore imposta accertata pari a 586 milioni di euro.

A sua volta, l’attività dell’ufficio centrale e degli uffici regionali Antifrode segna 580 tra verifiche e accessi mirati nel 2011 (54 più che nel 2010), per l’intercettazione di frodi complesse per 782 milioni di euro di Iva e 4,4 miliardi di euro di maggiori imponibili.

In questo entusiasmante contesto di crescita numerica si inserisce l’assistenza ai contribuenti, con più di 9,5 milioni di cittadini serviti presso gli uffici nel 2011 e più o meno 2,1 milioni di Pin attivi a fine di quell’anno.

Questi i numeri del successo dell’Agenzia delle Entrate, raggiunti nel 2011 e appena divulgati dai vertici nel corso di una conferenza stampa.

Il commento del presidente del Cndcec, Claudio Siciliotti: “I risultati diffusi oggi dalle Entrate relativi alla lotta all’evasione sono incoraggianti e anche noi, come il direttore dell’Agenzia delle Entrate, ci auguriamo che siano il frutto di un cambiamento culturale finalmente in atto. Ma e' davvero impensabile pretendere che un cambiamento culturale debba verificarsi solo sul fronte della lotta all'evasione, mentre tutto il resto, dalla corruzione agli sprechi nel pubblico, proseguono invariati”.
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