Banda larga, credito d’imposta sperimentale per il 2015

Pubblicato il 17 novembre 2014 Con la pubblicazione in "GU" della legge di conversione del decreto “Sblocca Italia” (Dl 133/2014), la n. 164/2014, diventa operativa la norma di cui all’articolo 6, che prevede una particolare agevolazione da parte del Governo per la realizzazione di reti di comunicazione elettronica a banda ultralarga oltre che alcune norme di semplificazione per le procedure di scavo e di posa aerea dei cavi, nonché per la realizzazione delle reti di comunicazioni elettroniche

Comunicazione elettronica a banda larga

Nello specifico, il beneficio consiste in un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute dall’impresa che realizza l’intervento infrastrutturale.

Si tratta di un credito d’imposta che dovrà essere utilizzato in sede di dichiarazione dei redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Il bonus sarà riconosciuto sperimentalmente fino al 31 dicembre 2015, a favore di interventi infrastrutturali per i quali non sono previsti contributi pubblici a fondo perduto, e che dovranno essere realizzati sulla rete di accesso a banda ultralarga, attraverso cui viene fornito lo stesso tipo di servizio all’utente.

A seguito delle modifiche apportate dalla legge di conversione al decreto Sblocca Italia, per usufruire di tale bonus è necessario che gli interventi infrastrutturali siano nuovi e non già previsti in programmi industriali o finanziari già esistenti alla data di entrata in vigore della legge di conversione; inoltre, gli stessi interventi devono risultare idonei ad assicurare il servizio a banda larga a tutti gli abitanti dell’area coinvolta, oltre che soddisfare anche gli obiettivi di pubblico interesse previsti dall’Agenda digitale europea.

Sono previste delle soglie minime di intervento: per beneficiare dell’agevolazione sono necessari investimenti non inferiori a 200mila euro e a un milione di euro a seconda che si tratti di comuni, rispettivamente, con popolazione inferiore ai 5mila abitanti oppure superiore ai 10mila abitanti. Per i comuni con popolazione compresa, tra 5mila e 10mila abitanti, l’investimento richiesto non può essere inferiore a 500mila euro.

I soggetti interessati all’agevolazione devono necessariamente prenotarsi, compilando l’apposito formulario messo a disposizione sul sito web dedicato alla classificazione delle aree ai fini del Piano strategico banda ultralarga del Mise. Prenotandosi, l’operatore renderà pubblico non solo il suo interesse per una specifica area, ma anche l’impegno che intende assumersi.
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