Banca dati del Dna. Sarà operativa entro il 2015
Pubblicato il 05 febbraio 2015
Come annunciato dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in una relazione inviata in occasione di un convegno tenutosi, il 4 febbraio 2015, a Roma, il secondo semestre del 2015 vedrà un
concreto avvio della Banca dati del Dna, in modo che la magistratura e la polizia giudiziaria, potranno avvalersi di strumenti più efficaci per condurre le indagini.
Dopo anni di attesa, vi è stata infatti una recente accelerazione per quello che riguarda, al momento, il materiale informatico ed il sistema di trasmissione dei dati dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria al ministero dell’Interno.
A questo punto, bisogna solo attendere il collaudo del Laboratorio ed il suo accreditamento, dopodiché, una volta immessi e formati gli allievi sia sul campo che nel Laboratorio medesimo, si potrà procedere alla raccolta e conservazione del materiale genetico.
Ha sottolineato ancora il ministro, come d’altra parte, gli istituti penitenziari siano già dotati di appositi spazi nonché di kit per raccogliere il Dna dei detenuti.
Ed una volta che il sistema entrerà a pieno regime, anche in Italia – così come già avviene in altri paesi europei – sarà possibile confrontare le tracce biologiche raccolte nella scena del reato, con i profili genetici prelevati.
Né sussiste – ha specificato il ministro – la presunta violazione della privacy, atteso che la raccolta del materiale genetico riguarderà un numero circoscritto di soggetti, ovvero gli autori e presunti autori di reati (tra l’altro, non tutti ma solo alcune categorie) e le persone offese o potenzialmente offese dai reati medesimi.