Nel corso del convegno “Il presente e il futuro dell'Avvocatura tra Italia ed Europa”, svoltosi il 21 giugno 2018, a Roma, su iniziativa di Cassa Forense, è stato presentato il terzo rapporto Censis sull’Avvocatura italiana 2018.
Dall’indagine effettuata, svolta su un campione di 11 mila professionisti, è emersa una fotografia della distribuzione e delle dinamiche del reddito degli avvocati iscritti agli albi e alla Cassa Forense.
Sulla base dei dati analizzati, si è potuto comprendere che tra il 1995 e il 2017 il numero di iscritti agli Ordini forensi è cresciuto poco meno di 160mila unità (+192% nel periodo), raggiungendo i 243mila professionisti (4 avvocati ogni mille abitanti).
Il numero delle donne avvocato è aumentato, in poco più di vent'anni, di quasi 95mila unità (sei volte rispetto al 1995) mentre l'incremento dei legali uomini è stato di 64.700 (sono, ossia, raddoppiati rispetto al medesimo periodo considerato).
La composizione di genere della professione è così mutata, divenendo quasi paritaria (oggi le donne costituiscono il 47,8% degli avvocati).
Il rapporto, a seguire, evidenzia la fine del ciclo di espansione quantitativa della professione, per quanto riguarda, in primo luogo, gli iscritti e gli immatricolati ai corsi di giurisprudenza delle università: dall’anno accademico 2010-2011 al 2016-2017, è stata calcolata una riduzione di oltre 23mila iscritti e di più di 10mila immatricolati.
Sul fronte reddituale, i dati rilevati palesano una situazione in cui il reddito medio annuo degli iscritti, nel 2015, appare uguale a quello di vent'anni addietro, con conseguente considerazione di una perdita di potere d'acquisto in capo ai legali (pari al 29%).
Nel 2016, è emerso un leggero incremento, rispetto all’anno precedente, per il reddito medio dell’avvocato, che si attesa a 38.437 euro.
Per questo aspetto, tuttavia, la parificazione di genere è ancora lontana: le donne avvocato ricavano un reddito pari, in media, al 43,8% dei colleghi uomini, inferiore in valore assoluto di quasi 30mila euro ogni anno.
Il 45° anno di età rappresenta un “livello soglia”, segnalato dal Censis come punto di svolta per il reddito degli avvocati che passa da un livello medio di circa 29mila euro annui a oltre 41mila euro.
Solo gli avvocati con età tra i 70 e 74 anni hanno potuto assistere ad un significativo incremento dei propri redditi.
Con riferimento alle aspettative della categoria, l’indagine Censis segnala, in linea generale, un calo di attrattività per la professione forense e una diffusa delusione sul fronte della carriera.
Risulta diminuita, rispetto ai dati 2015, la percentuale di avvocati che prevedono un miglioramento della propria condizione futura (si è passati dal 36,8% al 29,3%): le donne e i giovani, in merito, risultano i più ottimisti.
Il Rapporto Censis verrà reso disponibile, nei prossimi giorni, sul sito di Cassa Forense.
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