Avvocati: il ritorno delle tariffe minime e del divieto di patto di quota lite

Pubblicato il 17 novembre 2009

Cancellate le norme del decreto Bersani del 2006 sull’abolizione delle tariffe minime vincolanti e l’ammissione al patto di quota lite.

Con un accordo tra maggioranza ed opposizione, che dovrebbe essere sancito in giornata con la votazione presso la commissione giustizia del Senato del disegno di legge sulla riforma forense, i legali potranno di nuovo, dopo lo stop del 2006, avvalersi delle tariffe minime vincolanti, come freno alla concorrenza sleale, e del divieto di patto di quota lite tra avvocato e cliente, che nega al primo di appropriarsi di parte di beni e diritti oggetto della causa.

Altra disposizione esaminata sarà quella che prevede l’obbligo delle consulenze legali esterne e che a parere di molti dovrebbe essere eliminata: sul punto si rileva la contrarietà di 12 associazioni di imprese e banche secondo cui tale norma farebbe aumentare a dismisura i costi delle aziende.

Infine dovrebbe essere abolita anche la norma che stabilisce la necessità di un reddito minimo per iscriversi all’albo degli avvocati, vista come una forte limitazione soprattutto per i giovani legali.

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