Assegni, controlli soft alle girate

Pubblicato il 20 marzo 2008 Nella circolare emessa dall’Economia per far chiarezza su alcuni aspetti della nuova normativa antiriciclaggio (Dl n. 231 del 2007) si legge, tra l’altro (si veda Edicola di ieri. ndr), che i controlli che dovranno esercitare banche e Poste sugli assegni “liberi” in circolazione dal prossimo 30 aprile saranno poco più che formali. Tali assegni, come già ricordato, non potranno essere emessi per importi superiori a 5mila euro e dovranno riportare sotto la firma, il codice fiscale del girante. Gli intermediari finanziari, a questo punto, dovranno verificare che la girata sia firmata e che la sequenza alfanumerica del codice fiscale sia formalmente regolare e che firma e codice siano compatibili. Nulla di più. Il controllo, infatti si ferma nel momento in cui esso diventa impossibile: per esempio, la firma è illeggibile. In caso di evidenziato errore, banche e Poste non pagheranno l’assegno. Per incassarlo sarà necessario risalire all’ultimo girante in regola. La circolare libera poi il giratario dall’obbligo di inserire il proprio codice fiscale se, al momento dell’incasso, viene identificato come cliente della banca o di Poste italiane o altrimenti identificato. Tra le altre precisazioni contenute nel decreto n. 231/2007, si fissa un limite più basso per i trasferimenti in contanti (2mila euro). Il trasferimento fino a 5mila euro in un’unica tranche è consentito solo fornendo all’intermediario un documento che giustifica l’importo. Irregolare è, invece, il trasferimento di somme che superano i 5mila euro.
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