E' stato redatto dal Cndcec un vademecum che aiuterà i commercialisti a strutturare le procedure antiriciclaggio dei propri studi, tenendo conto della dimensione e della struttura organizzativa (eventuale esistenza di una propria società di servizi). La procedura descrive anche le attività da effettuare per la formazione del personale coinvolto nell’elaborazione e attuazione della normativa.
La necessità del vademecum “Antiriciclaggio (d.lgs. 231/2007): manuale delle procedure per gli studi professionali”, deriva sia dalla previsione della normativa antiriciclaggio, art. 3 del Dlgs n. 231/2007, che i destinatari adottino idonei e appropriati sistemi e procedure in materia di obblighi di adeguata verifica, di segnalazione di operazioni sospette, di conservazione dei documenti, di controllo interno, di valutazione e gestione del rischio, sia dall'invito del Ministero della Giustizia di individuare apposite procedure interne per garantire omogeneità di comportamenti ed assicurare la pronta ricostruibilità a posteriori delle decisioni assunte (D.M. 16/4/2010, con gli indici di anomalia per i professionisti ed i revisori).
Attilio Liga, consigliere nazionale dei commercialisti delegato all’Antiriciclaggio, puntualizza: “L’elaborazione del manuale ha costituito l’occasione per fornire ulteriori spunti di riflessione per l’individuazione e la valutazione del rischio di riciclaggio. Anche in tal caso i suggerimenti operativi presenti nel manuale costituiscono semplicemente una indicazione per agevolare i colleghi nella definizione di una procedura nell’ambito del proprio studio, tenendo conto della propria dimensione e della propria struttura organizzativa”.
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