Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 19 gennaio 2018, ha approvato, in via preliminare, un decreto legislativo in materia di antiriciclaggio, predisposto in attuazione della direttiva Ue 2016/2258, modificativa della direttiva 2011/16/UE.
Il provvedimento introduce disposizioni che disciplinano l’accesso, da parte delle autorità fiscali, alle informazioni in materia di antiriciclaggio, al deputato fine - si legge nel comunicato stampa di fine seduta - di “garantire una cooperazione amministrativa efficiente tra gli Stati membri”.
Viene previsto, nel dettaglio, che i servizi di collegamento volti a fornire alle autorità richiedenti degli altri Stati membri gli elementi utili per lo scambio di informazioni e la cooperazione amministrativa, possano accedere, oltre ai dati e alle notizie contenuti nell’anagrafe tributaria o acquisiti dall’Agenzie delle Entrate nel corso dei propri accertamenti, anche ai dati e alle informazioni sulla titolarità effettiva di trust e di persone giuridiche, reperibili nell’apposita sezione del registro delle imprese.
A seguire, viene anche sancito che l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di finanza, nell’espletamento delle proprie indagini amministrative finalizzate allo scambio di informazioni, possano avere libero accesso ai documenti, ai dati e alle informazioni che vengano acquisiti in assolvimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela, per come conservati dai soggetti tenuti a quest’ultimo obbligo.
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