L’Associazione nazionale forense (Anf), a mezzo del presidente Luigi Pansini, ha commentato la decisione con cui il Consiglio di stato, il 22 marzo 2016, ha confermato la sanzione irrogata nel 2014 al Consiglio nazionale forense da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm).
L’Anf, in particolare, si dice preoccupata per le sanzioni milionarie imposte al Cnf in considerazione della “pervicace insistenza” di quest’ultima, “nel portare avanti attività limitative della concorrenza”.
Per Pansini, quelli inferti dall’Antitrust al Cnf costituiscono “colpi durissimi”, volti ad evidenziare una “miope posizione conservatrice” costrittiva dell'autonomia degli avvocati rispetto alla determinazione del proprio comportamento economico sul mercato e nello svolgimento della professione.
La notizia della riconferma della sanzione pari ad euro 912.536,40 comminata a fine 2014 – si legge in un comunicato stampa dell’Anf datato 24 marzo 2016 - da sommare alla sanzione di pari importo inflitta sempre dall'Agcm a febbraio 2016, “è fonte di grande preoccupazione per l'intera Avvocatura soprattutto in un momento in cui al Cnf sono viceversa richieste massima autorevolezza, capacità di ascolto e di seria interlocuzione e nessuna ritrosia o timore rispetto alle novità che i cambiamenti della società impongono anche agli avvocati e alle modalità di esercizio della professione”.
Come ricordato nella nota, infatti, si rammenta il Cnf è stato nuovamente sanzionato dal Garante, con provvedimento n. 25868 del 10 febbraio 2016, per non aver posto termine all’infrazione già accertata per condotte anticoncorrenziali e non aver ottemperato al precedente provvedimento dell’Antitrust.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".