Ad una nota, l’Anc - Associazione nazionale commercialisti – affida la denuncia di problematiche in fase di accesso e correzione della procedura per la compilazione assistita della precompilata: “Alcune criticità sono state già segnalate nel funzionamento di questa nuova modalità in particolare per quanto riguarda il suo accesso e l’acquisizione delle modifiche da parte del sistema, il quale evidentemente richiede adeguate conoscenze fiscali ed informatiche”.
Dal 7 maggio 2018 è possibile modificare singole voci di spesa delle sezioni I e II del quadro E del 730 relativo agli oneri detraibili o deducibili, ma:
“Anche se gli oneri contenuti nel precompilato nel tempo sono aumentati, molti di questi – spiega il presidente Anc, Marco Cuchel - sono errati ed altri ancora sono del tutto assenti, ciò fa sì che l’intero progetto manifesti inevitabilmente, a scapito dei cittadini, la sua complessità ed incertezza sia in termini di sanzioni sia di eventuale minor rimborso percepito, limiti questi che possono spiegare il numero di contribuenti che hanno effettivamente utilizzato il sistema.”.
Conclude il presidente: “C’è dunque più di un falso mito legato alla dichiarazione 730 precompilata, tra questi anche l’idea che la sua compilazione sia automatica, mentre invece alla base di tutto continua ad esserci il lavoro dei professioni intermediari, i quali con la loro professionalità hanno permesso al fisco italiano, nell’arco degli ultimi vent’anni, di essere all’avanguardia sul fronte della digitalizzazione.”.
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