In un'audizione del 26 giugno 2018, l'ANC ha esposto al CNDCEC talune osservazioni circa le proposte di modifica del Decreto legislativo n. 139 del 2005 che il Consiglio Nazionale ha elaborato. Esse riguardano più punti della riforma, ritenuta non prioritaria per la categoria professionale dei commercialisti e degli esperti contabili, rispetto a problematiche sospese più urgenti.
Entriamo nel merito delle proposte avanzate dall'ANC, dettagliate in un comunicato stampa dedicato.
L'Associazione ritiene:
Ancora: al fine di garantire una più ampia partecipazione dei colleghi, l'ANC considera necessario mantenere il limite dei due mandati, anche non consecutivi, adottando lo stesso principio per le cariche del Consiglio Nazionale, anche per i mandati la cui durata è ridotta.
L’Assemblea dei Presidenti dovrebbe acquisire maggiore peso, le sue competenze essere ampliate; intervenendo sull'elettorato cd. “passivo” per il Consiglio Nazionale, se ne dovrebbero eliminare gli attuali limiti e fare in modo che anche per l’organismo nazionale, come per gli ordini locali, vi sia elezione diretta ad opera dei colleghi.
Per le specializzazioni, fermo restando che le SAF dovrebbero essere gratuite per i professionisti che intendono frequentarle, queste dovrebbero riguardare aree di competenza estranee rispetto a quelle che la normativa già contempla per la categoria, ed essere previste anche per la sezione B dell’albo.
Si attende l’Assemblea dei Presidenti del prossimo 4 luglio, in tema di riforma dell’ordinamento professionale, che l'ANC auspica essere “una prima fase del confronto in seno alla categoria”, secondo le parole del Presidente Cuchel.
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