La sezione Lavoro della Cassazione (sentenza 1089/2006), intervenendo su un ricorso tra l’ente di previdenza dei lavoratori dello spettacolo e una società di produzione, che aveva utilizzato speaker, doppiatori e cantanti in filmati pubblicitari senza versare i contributi, ha deciso che gli spot pubblicitari sono forme di spettacolo e chi ci lavora deve essere iscritto all’Empals. Ciò che ha convito è che gli spot, anche se sono eseguiti allo scopo di vendere dei prodotti, sono realizzati utilizzando un’alta professionalità artistica che deve essere fatta rientrare nell’attività propria dello spettacolo.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".