L’Inps, con la circolare n. 69/2006, dà il suo via libera alla totalizzazione dei contributi, intervenendo sulle disposizioni contenute nel Dlgs n. 42/2006, attuativo di uno dei punti fondamentali della riforma pensionistica messa a punto dall’ex ministro del Welfare, Roberto Maroni. Tuttavia, alla partenza definitiva della tanto attesa totalizzazione manca ancora un punto fondamentale: la stipula delle previste convenzioni tra i numerosi enti e casse previdenziali interessate e l’Inps, l’organismo cui il Dlgs 42/2006 affida in ogni caso il pagamento delle prestazioni. Pertanto, chi ha versato i contributi per un minimo di sei anni in diversi fondi di previdenza e sommandoli raggiunge almeno 20 anni complessivamente, e ora vuole ottenere la pensione senza ricorrere per forza alla ricongiunzione onerosa, dovrà ancora pazientare. I requisiti per la nuova totalizzazione sono i seguenti:
- il soggetto interessato deve aver compiuto il 65° anno di età (sia gli uomini che le donne) e deve far valere un’anzianità contributiva almeno pari a 20 anni, ovvero indipendentemente dall’età anagrafica, deve avere accumulato un’anzianità contributiva non inferiore a 40 anni;
- devono sussistere gli ulteriori requisiti, diversi da quelli di età e anzianità contributiva, previsti dai rispettivi ordinamenti per l’accesso alla pensione di vecchiaia.
La totalizzazione dei periodi assicurativi è effettuata sulla base della domanda del lavoratore interessato o del suo avente causa, da presentarsi all’ente gestore della forma assicurativa a cui da ultimo il medesimo è stato iscritto. Il pagamento dovrà essere effettuato, invece, sempre dall’Inps, il quale dovrà stipulare con gli enti interessati apposite convenzioni.
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