Al Cup non piace il Dpr che riforma le libere professioni
Pubblicato il 19 luglio 2012
Il testo del Dpr che riforma il mondo delle libere professioni continua a non piacere al Cup.
Il Comitato unitario professioni, infatti, in audizione presso la Commissione Giustizia della Camera non ha perso occasione per sottolineare di nuovo i numerosi punti critici del testo del provvedimento, soprattutto per la parte che lascia intendere un eccesso di delega.
Il presidente, Marina Calderone, ha ricordato come il decreto non appaia buono fin dalla prima definizione di libero professionista, che andrebbe riformulata drasticamente. Altri punti criticati sono quelli legati al tirocinio, che sembra proteso verso una formazione eccessivamente teorica.
La Calderone appare fiduciosa al riguardo. Le commissioni Giustizia, sia della Camera che del Senato, devono esprimere ora i pareri al Governo sul testo del Dpr e le cose poterebbero ancora cambiare. Questo il commento del Presidente:
"c'è un confronto aperto con tutti gli interlocutori istituzionali; il Consiglio di Stato ha fatto le sue osservazioni; noi i nostri appunti; il Parlamento farà le sue proposte. Toccherà al ministero della Giustizia fare la sintesi, ma ci auguriamo tutti che il decreto venga cambiato anche profondamente".