Aidc su ipotesi rimborso della maggiorazione Iva: promesse chimeriche ai contribuenti

Pubblicato il 28 agosto 2019

L'Associazione Italiana Dottori Commercialisti si dice sconcertata per la proposta dell’ex viceministro Massimo Garavaglia di pagare una maggiore Iva nel 2020 - al 25,2% - per poi sperare di avere un rimborso nel 2021.

"Pur tralasciando evidenti perplessità di natura tecnico operativa, siamo consapevoli - commenta l'Aidc in una nota - che la materia tributaria torna ad essere solo terreno di conflitto elettorale, restando mero strumento di promesse chimeriche ai contribuenti, invece di formare oggetto di un serio e concreto progetto di vera riforma".

Ma la politica non è nuova a questo atteggiamento. L’Associazione ricorda che già l’ex viceministro Bitonci, che ora sostiene pubblicamente le rimostranze delle associazioni sindacali di categoria avverso l’improvvida introduzione degli Isa, avvenuta in maniera frammentaria e tardiva, non si curò della tempestiva segnalazione dell’ Aidc nel mese di maggio, quando poteva intervenire quale viceministro: lo ha fatto solamente all’indomani della caduta del suo Governo, quando ormai non avrebbe più potuto agire nell’ambito della sua funzione.

L’Aidc torna sui 10 punti per una reale semplificazione

L’Aidc ribadisce i propri 10 punti, presentati a tutti i rappresentanti politici nel corso della precedente campagna elettorale, volti ad una semplificazione reale, con uno sguardo concreto al controllo della spesa pubblica ed agli incentivi all’economia:

  1. elevazione a rango costituzionale dello Statuto dei Diritti del Contribuente;
  2. passaggio della competenza del contenzioso tributario dal Mef al Ministero di Giustizia;
  3. obbligo di revisione contabile per tutti i soggetti beneficiari di contributi pubblici;
  4. istituzione permanente di un organo di controllo della spesa pubblica, con poteri e funzioni equiparabili a quelli dell’Agenzia delle Entrate;
  5. riduzione al 50% dell’imposizione sul reddito incrementale per imprese e professionisti;
  6. abolizione dell’Irap per l’esercizio in forma associata di arti e professioni mediante la valorizzazione del parametro individuale di ciascun associato;
  7. riduzione del 50% della ritenuta di acconto dei redditi per professionisti con dipendenti;
  8. rimodulazione nella misura del 20% dell’acconto delle imposte per le imprese e le professioni di nuova istituzione;
  9. codificazione unitaria delle norme tributarie, mediante la elaborazione di tre testi unici;
  10. divieto di formulazione di leggi tributarie al di fuori dei citati TU.
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