Il Presidente Aidc, Ferrari, ammonisce: si va in direzione opposta rispetto alla richiesta di porre lo Statuto dei Diritti del Contribuente come fulcro costituzionale nel rapporto tra cittadino e fisco.
Il riferimento è al via libera della commissione Finanze del Senato all'emendamento al decreto fiscale che consente alla Guardia di Finanza di accedere ai conti correnti bancari e conservare i dati per 10 anni.
Attraverso il comunicato Stampa Aidc del 23 novembre 2018, il numero uno dell'Associazione spiega che l'estensione alla Guardia di Finanza della disponibilità dei dati bancari dei contribuenti mostra una preoccupante deriva militarista nella gestione della materia tributaria:
"Un quadro - tra condoni, regimi fiscali mai ben delineati e caos normativo - che si oppone con violenza ad una presunta modernizzazione della macchina tributaria, che vorrebbe essere rappresentata anche dall'introduzione di strumenti quali la fattura elettronica, ma crolla demolita dalla evidenza della vetustà del pensiero sottostante. Caos normativo e minaccia inquisitiva sono sempre stati, nel nostro Paese, humus per la crescita di diffusi fenomeni evasivi, avallati da consulenti squalificati ed improvvisati come quelli che vediamo prepotentemente affacciarsi nel mercato di riferimento della nostra categoria.”
Pertanto, conclude Ferrari: “Non possiamo che invocare un ravvedimento operoso, ed urgente, nella gestione della materia tributaria.”.
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