L’Aidc concorda con il nuovo esecutivo che, in tema di semplificazione tributaria e lotta all’evasione, ritiene il sistema datato e che non rispecchia la realtà socioeconomica del Paese, con i piccoli contribuenti che rimangono schiacciati da un'elevata pressione fiscale.
L'Associazione Italiana Dottori Commercialisti si rende disponibile per un confronto costante teso alla realizzazione degli auspici enunciati.
Nel comunicato del 7 giugno 2018, il pensiero del presidente Aidc, Andrea Ferrari: “Sono considerazioni che sottoscriviamo integralmente e che rispecchiano largamente gli auspici che Aidc espresse alle forze politiche nell’imminenza del voto attraverso la presentazione dei ‘10 punti per la politica’ ed in particolare la ribadita necessità di elevazione a rango costituzionale dello Statuto dei Diritti del Contribuente, la revisione dell’impianto normativo tributario mediante un’ampia legislazione per testi unici, la terzietà ed indipendenza dei giudici tributari”.
Il Presidente Aidc auspica che “venga superato l’utilizzo del contribuente al solo scopo di colmare crescenti esigenze di bilancio, prescindendo completamente dal riflesso, negativo, che tale utilizzo comporta sull’economia del Paese”
Si chiede di semplificate radicalmente le procedure: il costo degli adempimenti rappresenta un'ingiusta tassa implicita che mortifica l’impresa senza ricadute benefiche sul Paese.
La lotta all’evasione cessi di perseguitare i contribuenti onesti e colpisca effettivamente i veri evasori i quali, oltre a sottrarsi all’obbligo civile della contribuzione tributaria, alterano il mercato esercitando una concorrenza sleale verso il contribuente onesto.
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