Con la proposta di riordino del tirocinio si riavvia il processo verso l’Albo unico della professione economico-contabile. La riforma richiede l’intervento dei Consigli nazionali dei dottori e dei ragionieri a supporto dell’azione dei ministri. Infatti, il regolamento sul tirocinio, previsto dall’articolo 42 del Dl 139/05, deve essere emanato dal ministero dell’Università. Sia i dottori commercialisti che i ragionieri hanno cercato, però, di giocare d’anticipo presentando al ministro Fabio Mussi, una bozza che tiene conto delle priorità professionali. Si tratta di 15 articoli in cui disciplinano gli adempimenti, i requisiti, i controlli e i trasferimenti ma, soprattutto, si specificano i rapporti tra praticante e professionista. Lo stesso neopresidente dei dottori, Damiani, ha specificato le cose da fare nei prossimi mesi, prendendo in considerazione anche la riforma del tirocinio oltre agli altri motivi di perplessità come per esempio gli adempimenti antiriciclaggio.
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