Affitto di Pac e fondi rustici, il registro non raddoppia

Pubblicato il 04 luglio 2008 L’affitto dei titoli Pac (politica agricola comunitaria) è soggetto ad imposta proporzionale di registro nella misura dello 0,50%, in via autonoma rispetto al contratto di affitto del terreno. Così era stato specificato dall’Amministrazione finanziaria, con risoluzione n. 114/E/2006. L’Agenzia, infatti, aveva affrontato l’argomento e aveva escluso che l’affitto del titolo potesse essere considerato pertinenziale all’affitto del terreno e che, quindi, il trasferimento dei diritti di aiuto potesse essere sottoposto alla stessa disciplina fiscale, ai fini dell’imposta di registro, prevista per il bene principale. Il problema si è presentato, però, nel caso in cui in presenza di un contratto unico di affitto sia per il terreno che per le quote, l’imposta di registro dovuta in misura proporzionale per ciascun negozio giuridico, risultasse inferiore alla misura fissa di 168 euro per quanto riguarda l’affitto dei titoli e di 67 euro per l’affitto dei terreni. Con il documento di prassi n. 272/E del 3 luglio 2008, le Entrate correggono il loro precedente orientamento. Nell’intento di semplificare la prassi, quindi, si specifica che i contratti di affitto di fondi rustici che comprendono anche i titoli Pac scontano il tributo una sola volta se la somma delle imposte proporzionali risulta inferiore all’imposta fissa di 168 euro. In altri termini, in queste circostanze, ci si limita a richiedere il versamento unico del suddetto importo, dato che i due contratti di affitto sono compresi nello stesso atto.
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