L'astensione dalle udienze indetta dall'Unione camere penali italiane (Ucpi), da ieri fino alla fine della settimana, ha avuto un'adesione pressoché totale. Lo sciopero muove come protesta contro ”la totale assenza” di iniziative da parte del Governo per riformare la giustizia. Secondo i penalisti, infatti, nonostante il ministro Alfano e il premier Berlusconi abbiano più volte preso posizione favorevole a una riforma della giustizia di stampo liberale, “alle parole – poi - non sono seguiti i fatti”. Anzi, per contro il Governo ha elaborato, una serie di norme, in materia di sicurezza, gravemente illiberali e demagogiche, come ad esempio la previsione delle ronde, l'aumento del ricorso alla custodia cautelare e la limitazione dell'accesso a pene alternative al carcere e altre misure contenute nel dl sicurezza che – a detta dell'Ucpi - non contribuiscono certamente a garantire la sicurezza dei cittadini.
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