Nel mirino dell'Associazione Dottori Commercialisti finisce un emendamento governativo all'articolo 3, comma 4, del DL n. 50 del 2017, che vorrebbe estendere la platea dei soggetti legittimati all'apposizione del visto di conformità.
Legittimata ad operare in tal senso, riconosciuta vieppiù dalla Legge dello Stato, è già la categoria professionale degli iscritti all'Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Agisce sotto la vigilanza del Ministero di Grazia e Giustizia.
La funzione dell'apposizione del visto di conformità è delicata; è perciò inammissibile - scrive l'ADC nel Comunicato Stampa 17 maggio 2017 - attribuirla a soggetti senza qualifica riconosciuta dal Legislatore ed in un campo sprovvisto di istituti disciplinari come per i Commercialisti e gli Esperti contabili, tenuti al rispetto di un Codice Deontologico e all'obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa a tutela di terzi.
Certificare che esistono i presupposti per l'apposizione del visto di conformità, o “visto leggero”, che rappresenta uno dei livelli dell'attività di controllo sulla corretta applicazione delle norme tributarie, non è ammissibile per soggetti non sottoposti a formazione professionale obbligatoria.
In sostanza, si legittimerebbe l'esistenza di una attività giuridicamente inesistente.
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