Accertamento, retroattività negata per le società estinte prima del 13/12/2014
Pubblicato il 03 aprile 2015
La disposizione normativa introdotta dal
Decreto Semplificazioni fiscali (Dlgs
175/2014, art. 28, c. 4), circa la possibilità di portare da uno a
cinque anni il tempo entro il quale l’Amministrazione finanziaria può spiccare
azione di accertamento e passare all’incasso nei confronti delle
aziende estinte, non ha efficacia retroattiva.
Le nuove norme sul differimento dell’accertamento delle
società cancellate dal Registro delle imprese, che operano solo nei confronti del Fisco e degli altri enti creditori o di riscossione, con riguardo a tributi/contributi, si applicano solo ai casi un cui la
richiesta di cancellazione dalla società dal Registro stesso sia avvenuta
a partire dall’entrata in vigore del Dlgs 175/2014, ossia dal
13 dicembre 2014 o successivamente.
Il chiarimento è arrivato dalla Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n.
6743 del 2 aprile 2015.
La pronuncia adotta una posizione contraria a quanto sostenuto dall’Agenzia delle Entrate nella circolare
31/E/2014, nella quale si sostiene la tesi della possibilità di riscuotere i crediti delle società estinte per cinque anni anche nel caso di istanza presentata prima del 13 dicembre 2014. Per l’Amministrazione, infatti, si tratta di una norma di natura procedurale.
La pronuncia della Corte è la prima decisione di legittimità adottata sull’argomento. In precedenza solo i giudici di merito erano intervenuti per mettere un freno alla retroattività dei controlli (Ctp Reggio Emilia sentenza 5/2/2015, Ctp Chieti sentenza 155/5/2015, Ctr Lombardia sentenza 359/14/2015).
Retroattività limitata
I Supremi Giudici, contrariamente alla prassi, hanno dunque ribadito la
non retroattività della norma, dal momento che si tratta di
disposizione di natura «sostanziale» e non «procedimentale».
Tale interpretazione, pone un limite di non poco conto nei confronti del decreto Semplificazioni fiscali, segnando un punto a favore delle imprese.
In assenza di tale interpretazione sulla retroattività, infatti, l’Amministrazione finanziaria avrebbe potuto estendere potenzialmente gli accertamenti ad oltre 600mila società cancellate dal Registro delle Imprese negli ultimi cinque anni (società di capitale, di persone o sotto altre forme).
Ora invece, si stabilisce che l’Agenzia ha più tempo per riscuotere i suoi crediti
solo nei confronti di società, il cui liquidatore ha presentato
istanza di cancellazione dopo il 13 dicembre 2014.