L'ABI, insieme alle principali associazioni rappresentative delle imprese – tra cui AGCI, Casartigiani, Cia-Agricoltori Italiani, CLAAI, CNA, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confedilizia, Confesercenti, Confetra, Confimi Industria, Confindustria, Copagri e Legacoop – ha elaborato delle “Linee Guida” con l’obiettivo di supportare le aziende che stanno affrontando temporanee difficoltà economiche.
Queste direttive mirano a favorire l’accesso a misure di agevolazione per la restituzione dei prestiti bancari, come la possibilità di sospendere il pagamento delle rate.
Si sottolinea, in modo particolare, l’importanza per le aziende di agire con prontezza, avvalendosi eventualmente dell’assistenza di consulenti di fiducia, non appena si manifestano segnali di criticità.
Inoltre, viene evidenziata la rilevanza di instaurare e mantenere un confronto continuo con l’istituto di credito in merito all’evoluzione della propria situazione finanziaria. Questo approccio è fondamentale anche per agevolare la ripresa regolare dei pagamenti al termine della fase di sospensione.
Un’azienda che si trova ad affrontare una fase di difficoltà economica temporanea può adottare diverse strategie per alleggerire il peso dei propri impegni finanziari, preservando al contempo la continuità operativa nel medio-lungo termine e mantenendo la propria affidabilità sul mercato.
Tra le opzioni disponibili, l’impresa può prendere in considerazione la possibilità di richiedere alla banca una sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti in corso, che può riguardare l’intera rata o soltanto la quota capitale, per un periodo limitato, in attesa della ripresa dell’attività produttiva.
Tuttavia, l’approvazione di tale richiesta non è automatica, ma dipende dalle valutazioni effettuate dall’istituto di credito sulla base del merito creditizio dell’azienda, in conformità con le normative di vigilanza a cui la banca è sottoposta.
L’analisi della richiesta di sospensione del pagamento delle rate di un finanziamento tiene conto, in particolare, dei seguenti aspetti:
In ogni caso, al termine del periodo di sospensione, la banca ha la facoltà di verificare che il cliente sia in grado di riprendere il regolare pagamento delle rate.
La sospensione del pagamento delle rate di un finanziamento può avvenire in modi differenti, coinvolgendo l’intera rata o solo la quota capitale, in base alle necessità specifiche dell’azienda. Inoltre, vengono considerati gli effetti che questa misura può avere in termini di trattamento prudenziale dell’esposizione e del debitore, secondo le normative europee di vigilanza prudenziale.
Optare per la sospensione della sola quota capitale riduce il rischio di conseguenze negative per l’impresa derivanti dall’applicazione delle disposizioni di vigilanza bancaria sulle misure di concessione. Inoltre, questa soluzione facilita la gestione del pagamento degli interessi maturati durante la sospensione, evitando l’accumulo di un debito eccessivo.
Durante il periodo di sospensione, è fondamentale mantenere un dialogo costante con la banca, aggiornandola sull’andamento della situazione economico-finanziaria dell’azienda e sulla sua capacità di riprendere regolarmente il rimborso delle rate una volta terminato il periodo di sospensione.
È consigliabile che le imprese individuino tempestivamente, anche con il supporto di consulenti di fiducia, le soluzioni di sostegno più adeguate alla propria situazione. Questo consente di avviare il confronto con la banca già ai primi segnali di difficoltà, aumentando le possibilità di ottenere misure di supporto efficaci.
La sospensione del pagamento del finanziamento, accompagnata dal conseguente prolungamento del piano di ammortamento, rende necessaria l’estensione delle garanzie che tutelano il credito.
Questo vale sia per le garanzie di natura privata che per quelle pubbliche, affinché continuino a coprire il finanziamento per l’intera durata aggiornata.
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