A ciascun pranzo la sua Iva

Pubblicato il 09 settembre 2008

La circolare 53 delle Entrate, documento al centro delle disamine di questi giorni, spiega il nuovo trattamento ai fini dell’Iva e delle imposte sul reddito per le spese di ristorazione e alloggio. In merito alla detrazione Iva, si esaminano quest’oggi le situazioni che danno diritto alla detrazione e quelle che lo hanno perso.

L’Iva si può detrarre in caso di spese di pubblicità e propaganda, ossia se i costi si riferiscono a “colazioni di lavoro”, per le quali esiste un’inerenza con i ricavi soggetti a Iva, o se si riferiscono a pranzi o cene in cui si propaganda un prodotto o si promuove il bene commercializzato; mentre, non si può detrarre in caso di spese di rappresentanza, la cui definizione ai fini delle imposte dirette non è facile in quanto non esiste un orientamento univoco sulla questione. In linea di massima le spese di rappresentanza sono quelle affrontate per offrire un’immagine positiva dell’azienda e della propria attività ed anche per promuovere l’acquisizione ed il consolidamento del proprio prestigio.

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