Proprio ad un giorno di distanza dal termine ultimo di presentazione del modello 770 Ordinario e Semplificato arriva l'ufficialità della proroga del termine di presentazione.
Dopo i vari annunci sulla firma del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 luglio 2015, proposto dal Mef e recante il “Differimento, per l'anno 2015, del termine per la presentazione in via telematica delle dichiarazioni dei sostituti d'imposta - modello 770/2015”, quest'ultimo è stato pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 175 del 30 luglio 2015.
Dunque, slitta al 21 settembre il termine, previsto in scadenza per venerdì 31 luglio, per la presentazione in via telematica della dichiarazione dei sostituti di imposta - modello 770/2015, relativo all’anno d’imposta 2014.
Come si legge nel comunicato stampa n. 159 del 30/07 del Mef, la posticipazione del termine viene incontro alle esigenze rappresentate dalle categorie professionali, impegnate a luglio in numerosi adempimenti e scadenze fiscali per conto dei contribuenti e dei sostituti di imposta.
Sempre nella stessa “GU” n. 175 è stato pubblicato anche il decreto 19 giugno 2015 del ministero dell'Economia e delle Finanze, che disciplina le modalità per usufruire dell'agevolazione fiscale prevista dalla legge di Stabilità 2015, ossia che regola le modalità per la fruizione del credito di imposta in favore degli enti di previdenza obbligatoria oltre che delle forme di previdenza complementare.
I confini entro cui le Casse di previdenza possono scegliere di indirizzare gli investimenti che danno loro la possibilità di usufruire del credito di imposta previsto dalla legge n. 190/2015, a parziale compensazione dell'aumento impositivo sui rendimenti finanziari (passato dal 20% al 26% per le casse e dall'11,5% al 20% per i fondi pensione), sono esplicitamente individuati dal provvedimento ministeriale, che indica non solo investimenti in azioni, quote di società o obbligazioni di enti residenti in Italia, ma anche di società o enti residenti in uno stato membro dell'Ue o in stati aderenti all'accordo sullo spazio economico europeo.
La versione definitiva del decreto conferma sostanzialmente i contenuti previsti nelle bozze del provvedimento (composto da sei articoli), dando spazio ad investimenti mirati nel settore del turismo, cultura, ambiente, reti idriche, strade, porti, aeroporti, ferrovie, ospedali, immobili pubblici non residenziali, telecomunicazioni ed energia. Per quanto riguarda gli investimenti, sono previste due possibilità:
- l'investimento diretto, tramite sottoscrizione o acquisto di azioni o obbligazioni;
- l'investimento indiretto, mediante il veicolo dei fondi comuni di investimento infrastrutturali.
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