Per il Governo la stagione dei condoni è finita: quell'era deve considerarsi chiusa sia per gli evasori sia per i burocrati.
Non vi sarà alcuna possibilità di intervenire con una norma d'urgenza, che possa avviare una sanatoria sugli atti sottoscritti dai dirigenti delle Entrate dichiarati illegittimi dalla Corte costituzionale. Dunque, non sarà possibile “salvare” le cartelle esattoriali firmate dai dirigenti decaduti perché promossi senza concorso.
A ribadire con fervore questo concetto il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, che ha sostenuto che avvalersi dello strumento di una norma ex post non è altro che un “un modo dequalificante di procedere”.
Secondo Zanetti, infatti, gli atti supereranno comunque la prova della Cassazione; anche se vi sono state, nel frattempo, le prime pronunce a favore dei contribuenti da parte di alcuni giudici tributari, il sottosegretario resta “convinto che gli atti siano in realtà legittimi perché la firma è un fatto collegato all’esistenza di una delega". Spetterà alla Cassazione dichiarare la piena legittimità degli atti.
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