Via libera del Cdm al decreto “Fare”

Pubblicato il 17 giugno 2013 Nel lungo Consiglio dei ministri (oltre cinque ore di riunione) che si è tenuto nella giornata di sabato 15 giugno 2013, è stato approvato il decreto legge che prevede misure urgenti per il rilancio economico del Paese, il cosiddetto “Decreto Fare”, che ora attende di essere pubblicato in “Gazzetta Ufficiale”.

Si tratta di un provvedimento che contiene più di 80 interventi di semplificazione e stimolo all’economia che, insieme al disegno di legge in materia di semplificazioni – atteso questa settimana in Cdm - si articola sulle 6 Raccomandazioni rivolte lo scorso 29 maggio dalla Commissione europea al nostro Paese, nel quadro della procedura di coordinamento delle riforme economiche per la competitività.

Nello specifico, gli interventi presentati rispondono alla finalità di semplificare il quadro normativo e amministrativo per i cittadini e le imprese, abbreviare la durata dei processi civili riducendo l’alto numero dei contenziosi e favorendo il ricorso alle procedure extragiudiziali, facilitare l’accesso al credito per le attività produttive attraverso la diversificazione e la migliore accessibilità ai finanziamenti, sostenere l’istruzione e proseguire il processo di liberalizzazione dei servizi con una particolare attenzione per il settore dei trasporti.

Nel decreto non sono rientrati i grossi temi di attualità dibattuti nelle ultime settimane, come, per esempio, il capitolo IMU e l’aumento dell’Iva, che a luglio dovrebbe salire dal 21 al 22%.

Invece, sono stati analizzati tanti piccoli interventi mirati come quelli riguardanti le infrastrutture, l’abitazione principale, il settore dell’edilizia oggi in grande sofferenza, per aggiungere all’ultima ora il capitolo sulla giustizia civile con una "cura" necessaria per alleggerire l'arretrato.

Presso le corti d'appello, infatti, andranno a lavorare 400 magistrati onorari selezionati tra avvocati e giuristi, mentre, contemporaneamente, sono stati rivisti anche gli organici della Cassazione, dove arriveranno 30 giudici, ed è stato costituito l'ufficio del giudice con un reclutamento di personale competente con funzione di assistenza al giudice.

Per quanto riguarda il capitolo abitazione, è stata introdotta l’impignorabilità della prima casa per debiti tributari inferiori a 120 mila euro, per cui sarà possibile iscrivere l’ipoteca ma non procedere con il passo successivo in caso di mancati pagamenti. Ovviamente, la misura non interessa le case di lusso.

Tra le misure del decreto, poi, spiccano quelle a sostegno delle Pmi: gli istituti di credito potranno stipulare convenzioni con la Cassa depositi e prestiti per concedere alle imprese finanziamenti a tasso agevolato per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuove di fabbrica ad uso produttivo. Sono stanziati a tal fine 5 miliari di euro e i finanziamenti saranno concessi entro il 2016. Questi potranno avere una durata massima di 5 anni per un valore complessivo di 2 milioni di euro per ciascuna impresa. Lo Stato metterà a disposizione poi quasi 400 milioni di euro per coprire la differenza tra il costo effettivo del finanziamento e il basso tasso di interesse offerto alle Pmi.

Alcune novità riguardano anche i fondi garanzia. Quello riguardante le Pmi sarà messo a punto con un decreto che dovrà essere emanato entro 30 giorni, invece di 60.

Nella versione finale del decreto "Fare", confermata la revisione dei poteri di Equitalia con la misura che il debito iscritto a ruolo, in caso di difficoltà del contribuente, potrà essere rateizzato fino a 10 anni (le rate passano da 72 a 120) e soprattutto con la scomparsa, a partire dal 30 settembre, dell'aggio, per cui da tale data saranno dovuti soltanto i costi fissi con i relativi interessi.

Il provvedimento varato sabato dal Governo, inoltre, ha liberalizzato completamente Internet, nel senso che nell'uso del "wifi” non sarà richiesta più l'identificazione personale degli utilizzatori e ha previsto importanti misure all’insegna della digitalizzazione del nostro Paese.
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