Un primo passo per correggere la “svista” del ripristino della fideiussione

Pubblicato il 23 settembre 2010

Il ripristino della fideiussione per le rate successive alla prima, prescindendo dall’importo complessivo superiore alla soglia dei cinquantamila euro, non è piaciuto ai contribuenti. Si è trattato di un maldestro intervento da parte del decreto 141/2010 sul credito al consumo (articolo 9), che reintegrando l’antico vincolo ha creato molto subbuglio.

Così, due sono stati gli interventi della giornata di ieri, 22 settembre 2010.

Porta la firma del senatore Cosimo Latronico l’emendamento inserito nell’ambito del processo di conversione del decreto legge Tirrenia, con cui si ripristina il secondo comma dell'articolo 8 del Dlgs n. 218/97, in vigore fino allo scorso 19 settembre, data dalla quale era stato reintrodotto l’obbligo delle garanzie bancarie per perfezionare l’accertamento con adesione. Con il suddetto emendamento si vuole porre rimedio alla svista del legislatore, in modo da far richiedere la garanzia fideiussoria soltanto quando l'importo da rateizzare sarà superiore a cinquantamila euro. Purtroppo, però, nulla è stato detto a proposito del periodo transitorio che intercorrerà fino al momento in cui l’emendamento non diverrà effettivo, con non pochi problemi per i contribuenti che nel frattempo decidono di aderire agli accertamenti del Fisco.

A tal proposito, l’agenzia delle Entrate è intervenuta, come detto sempre nella giornata di ieri, con un nota urgente con cui si sollecitano tutte le direzioni provinciali e regionali ad invitare gli uffici locali ad applicare la normativa in vigore prima del 19 settembre, sospendendo di fatto l’obbligo della reintroduzione della garanzia fideiussoria. La nota dell’agenzia delle Entrate entrerà in vigore il prossimo 5 ottobre, nel rispetto del principio di tutela dell'affidamento e della buona fede sanciti nello statuto del contribuente.

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