La Banca d’Italia ha presentato il Rapporto sull’attività svolta dall’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia nell’anno 2015, redatto annualmente dall'Autorità per il contrasto al riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, istituita presso la stessa Banca d'Italia.
Emerge che, nel campo degli illeciti fiscali, molte segnalazioni sono connesse alla voluntary disclosure e che le comunicazioni dei professionisti sono più che raddoppiate: una maggiore consapevolezza degli operatori sui rischi di compromissione e loro intenzione di elevare i presidi hanno, di fatto, aumentato il perimetro dei soggetti segnalanti.
In tal senso, l’Autorità ritiene che nel contrasto alle attività illecite è fondamentale il ruolo degli Ordini professionali ai fini dell'inoltro delle segnalazioni, del supporto e della formazione nei confronti degli iscritti, nonché della predisposizione delle linee guida.
Del tutto insufficiente resta, invece, la collaborazione da parte degli uffici della Pubblica amministrazione, malgrado l`emanazione nel settembre 2015 di specifici indicatori di anomalia e criteri organizzativi per agevolare l`intercettazione delle operazioni sospette: “Lascia perplessi – si spiega dall'Uif - che un osservatorio privilegiato come la Pubblica amministrazione non colga l`opportunità di partecipare al sistema di prevenzione e contrasto”.
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